NAPOLI – La Rai, di recente, arranca dietro Netflix, colosso d’intrattenimento via web che puntualmente riesce ad assicurarsi le preferenze degli utenti a causa dei suoi contenuti che sono decenti. Per recuperare un po’ di terreno, la tv pubblica sta pensando di conquistare uno spazio finora poco sfruttato: la piattaforma di quello che le persone vedono prima di schiattare. “La ‘NDV’ (Near-Death-Vision, ‘Visione in Quasi Morte’) è il futuro – spiega Eleonora Andreatta, responsabile di Rai Fiction – il film della propria vita, interpretato dai più grandi attori italiani, sta già riscuotendo un gradimento altissimo. Le storie sono credibili, il pubblico si immedesima ed è quasi come se vivesse in prima persona quello che vede. E poi, risparmiamo tantissimo tagliando sui costi di sceneggiatura: il film praticamente si scrive da solo; anzi, si è già scritto”.
La NDV sfrutta una tecnologia di ultima generazione rubata direttamente alla mafia tibetana mentre i boss-monaci guardavano i ciliegi contaminati da metalli pesanti. Ogni volta che qualche abbonato Rai sta per esalare i suoi ultimi respiri, chip sottopelle che abbiamo tutti (collocati da hacker russi allo scopo di pilotare i risultati del televoto di “Ballando con le stelle”), emettono un segnale che mette in allerta un sofisticato programma di grafica digitale che lancia i suoi algoritmi. Scene preregistrate tarate sulla vita media degli italiani – che non è niente di speciale e dunque prevedibilissima – vengono quindi montate istantaneamente e il filmato viene proiettato nel cervello del moribondo entrando dal naso, grazie alle scie chimiche che ormai impregnano l’etere. “L’unico problema – continua la Andreatta – è che non riusciamo a capire bene il gradimento degli spettatori, perché muoiono prima di poterci fornire un adeguato feedback. I pochi dati raccolti finora, tuttavia, sono molto incoraggianti”.
La conclusione più frequente, infatti, è la morte, ma non è stato così nel caso di Luigi Tallione di Scampia, quartiere napoletano in cui il fenomeno della resa dell’anima è insolitamente frequente. Tallione è infatti un sopravvissuto, uno dei primi fortunati abbonati a poter raccontare le sue opinioni su questa nuova forma di entertainment: “Stavo per morire in seguito a un brutto incidente. Mentre passeggiavo per il rione per fatti miei dedicandomi al mio hobby, la distribuzione di pezzi di hashish in cambio di denaro, una pallottola mi è entrata chissà come nei polmoni. Mi sono subito preoccupato, perché la pallottola prima era custodita in una pistola, un posto notoriamente sporco, e ho pensato potesse portarmi qualche infezione. E in effetti ho cominciato ben presto ad avere difficoltà a inalare”. Tallione si è trovato così a un passo dalla morte, quando a un certo punto è stato soccorso da suo cugino Vincenzo. “Mi ha salvato facendomi la manovra di Heimlich, ho sputato quella pallottola tutta sporca e tutto è andato bene” spiega Luigi, tossendo sangue e cestini in vimini.
In quei brevi, ma lunghissimi secondi, Tallione ha assistito al film della sua vita, trasmesso direttamente dalla NDV della Rai. Il titolo? “L’uomo con un hobby”. “La cosa strana, però, è che nella mia vita non c’ero io, ma Beppe Fiorello. E all’inizio, prima del parto, ho visto uno spot della serie ‘Il collegio’, di RaiDue. Capirete che questo ha ridotto drasticamente le mie probabilità di sopravvivere”.
“Con un pubblico di età media superiore ai novant’anni – prosegue la Andreatta – pensare a programmi che vadano in onda un momento prima di morire significa non solo essere visionari, ma anche pragmatici. E poi, il gradimento dell’abbonato Tallione conferma il nostro orientamento”. E infatti, sembra che la NDV abbia decisamente conquistato il Tallione: “Non vedo l’ora che mi sparino di nuovo per vedere la seconda stagione della mia vita!”.
Stefano Pisani