Un colpo di coda a pochi passi dal traguardo potrebbe risultare decisivo per la vittoria del centrodestra alle prossime elezioni. È questo il risultato di uno studio della facoltà di statistica dell’Università Lenin di Borgorosso. Secondo i ricercatori altri due omicidi di immigrati ai danni di altrettanti italiani sarebbero sufficienti al centrodesta, già in vantaggio rispetto alla compagine guidata dal Pd e al M5S, per scavalcare la soglia del 40% dei voti, che porterebbe non soltanto alla vittoria, ma anche alla tanto agognata governabilità. In alternativa, basterebbero un pluriomicidio oppure un attentato terroristico di matrice islamica, sempre ad opera di immigrati o, in caso di elezioni particolarmente a ridosso, di qualcuno dalla pelle appena più abbronzata di quella della Meloni sui manifesti elettorali.
I fatti di Macerata hanno dato una buona spinta alla fazione capeggiata dall’eterno Berlusconi, che con Fratelli d’Italia e la Lega può far leva sui nazionalismi degli italiani interrompendo, almeno momentaneamente, la ricerca di una valida risposta alla domanda: “Dove troverete i soldi per attuare tutte le centinaia di promesse del vostro programma elettorale?”.
La non coalizione di centrosinistra, complice la scarsa mira di Traini, sembra non poter far leva sullo stesso sentimento di sdegno, mentre il M5S aspetta ancora una versione ufficiale di Grillo che, a detta dei più fidati amici, arriverà non appena ne avrà una.
La tempistica dei prossimi omicidi è fondamentale. Se i delitti dovessero avvenire prima di marzo, Matteo Renzi avrebbe ancora una flebile possibilità di ribaltare i pronostici, magari alleandosi proprio con i pentastellati, e giocarsi il tutto per tutto. Se invece accadessero proprio a ridosso del voto, al PD rimarrebbe solamente l’ultima estrema opzione: tornare ad essere un partito di centrosinistra.
Andrea Bonechi