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Giorgia Meloni attacca le auto ibride: “Promuovono l’ideologia gender”

Giorgia Meloni attacca le auto ibride: "Promuovono l'ideologia gender" - Lercio

Val Comune di Mezzo Gaudio (RM) – Per me esiste solo benzina o diesel, il resto è contronatura”. È una Giorgia Meloni senza freni quella che ieri sera ha incendiato i cuori dei circa 37 tra ragazze e ragazzi scesi in piazza per l’apericena ma che si sono ritrovati nel bel mezzo del convegno di Fratelli D’Italia “No al Gender nel sistema di propulsione degli autoveicoli”.

L’iniziativa, promossa dal comitato scientifico del partito, si pone lo scopo di sensibilizzare le giovani generazioni sul rischio di una sempre più evidente devianza tecnologica, che, secondo gli estensori del documento programmatico “Ridateci il piombo!  – Il motore a scoppio nella cultura cristiana”, potrebbe in pochi anni scardinare i riferimenti antropologici del Paese.

Il documento è un vero e proprio atto di accusa nei confronti di una insidiosa propaganda ideologica che si insinua in maniera trasversale in ogni contesto:“Prima ci hanno costretto a togliere il piombo dalla nostra benzina – si legge nel dispaccio – poi hanno cominciato a farci credere che il GPL fosse un carburante come tutti gli altri. Abbiamo assistito impassibili di fronte a manifestazioni di dubbio gusto in cui sfilavano orgogliosamente questi strani veicoli colorati [la Formula E, n.d.r.]:ora i nostri centri storici, quelli in cui da migliaia di anni le nostre auto hanno sempre circolato liberamente, sono aperti solo a questi nuovi veicoli. Siamo banditi dalle nostre strade: nei nostri confronti è in atto una vera a propria discriminazione a rovescio”.

Secondo i teorici della purezza automobilistica, il colmo sarebbe stato superato con l’introduzione delle auto ibride. “È vero, ci sono alcune macchine che nascono già così [come le Prius, n.d.r.] – spiega Tribuno Dellaplebe, ricercatore presso l’Università della Strada – ma sono scherzi della tecnologia: il vero problema viene da quelle macchine che nascono a benzina o a diesel e che poi, di punto in bianco, decidono di farsi impiantare un sistema di rifornimento aggiuntivo a GPL. Questo perché vogliono farci credere che non esiste un tipo di motore assegnato da Dio, ma che qualunque veicolo può scegliere come diventare. E invece bisogna accettarci per come siamo!”.

Giorgia Meloni ha quindi rotto il velo di Maya raccontando ai presenti le difficoltà quotidiane causate da questa ideologia. “Da quando esistono ‘sti carburanti gender non ce se capisce più niente – ha arringato – Quando vado dar benzinaio quello me se mette a fa’ n’elenco che pare er menu della Pergola che te cascano le mani solo a sentillo: gpl, senza piombo, senza lattosio… Aho! Famme er pieno, benzina’, che qui c’avemo da fa’!”

L’ex ministro per la gioventù ha anche attaccato il Governo Gentiloni colpevole di aver consentito l’ingresso di questi veicoli con doppio motore nel nostro Paese, senza nessun controllo.

In chiusura del suo accorato appello, la Meloni ha mandato in visibilio i presenti, mostrando le foto della sua piccola Ginevra in sella al suo triciclo con motore a scoppio. “Le maestre mi avevano suggerito di prenderle un triciclo a pedali, per stimolare la coordinazione psicomotoria. Psicoche? Queste frociate freudiane le lascio a Nichi Vendola e agli amichetti sua”.

E Ginevra ha apprezzato il regalo? “Tantissimo. Ha messo subito in moto e non la vedo da una settimana. Ma dovunque sia, sta sicuramente meglio che con sua madre”.

Francesco Conte

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