D’oh! (A) – Mancano due mesi al calcio d’inizio dei Mondiali in Qatar, dove tutte le strutture che ospiteranno le partite sono state terminate. A colpire subito sono gli stadi futuristici, realizzati con l’utilizzo di un nuovo amalgama costituito da cemento e operai immigrati morti. La penisola del Golfo Persico, dopo essersi aggiudicata l’evento, ha fatto di tutto per dimostrare al mondo intero d’aver meritato l’assegnazione da parte della FIFA della più importante manifestazione calcistica del mondo. Il Qatar sapeva infatti che le sue perfette condizioni climatiche per praticare sport non sarebbero bastate per vedersi assegnare l’evento e quindi ha cercato di rassicurare la federazione anche sotto altri aspetti. “Dopo gli enormi sprechi e le ruberie di Brasile 2014 e l’organizzazione del 2018 assegnata a uno Stato come la Russia, avevamo paura che le nostre aspettative potessero essere deluse, invece grazie ai dati (seppur parziali e sottostimati visto che arrivano direttamente dal governo del Qatar), sappiamo d’aver fatto nuovamente la scelta giusta“, ha dichiarato un alto dirigente FIFA seduto su una poltrona in pelle di aborigeno della foresta pluviale brasiliana.
Uno schiaffo a tutti quelli che pensavano che il Qatar non fosse in grado di rispettare i rigidissimi canoni della FIFA per quanto concerne il non rispetto dei diritti umani. Dal dicembre del 2010, quando il Qatar è stato scelto per ospitare i Mondiali, secondo i dati del Governo sono morti 6.500 lavoratori migranti. La maggior parte arrivava da India, Pakistan, Nepal, Bangladesh e Sri Lanka. Ed è una fortuna: pensate se fossero arrivati da stati di cui fotteva qualcosa a qualcuno!
“Siamo stati leggermente più scarsi nei numeri e abbiamo considerato alcune migliaia di morti CON lavoro e non PER lavoro non facendole rientrare nella statistica, ma non volevamo rischiare di mettere in cattiva luce altri stati amici come l’Italia che sono considerati migliori del nostro e dove la media dei lavoratori morti, da oltre vent’anni, è infatti di 4 al giorno. Italia che ormai non sa davvero più cosa fare per vedersi assegnare un Mondiale dopo quello del 1990. Da noi sono morti solo 12 operai ogni settimana. Un’inezia se paragonati a quelli Italiani che a nostro umile avviso meriterebbe d’essere presa in considerazione dalla FIFA“.
Nel frattempo, dopo le accuse di non rispettare i diritti dei lavoratori rivolte al regime qatarino da parte dei soliti radical chic benaltristi fra cui il campione del mondo tedesco Philipp Lahm o la leggenda vivente Eric Cantona, che hanno dichiarato che non guarderanno nemmeno una partita perché quello che è accaduto lì è un “orrore umano”, e che se fosse per loro nessuno si potrebbe comprare uno yacth da 150 milioni di euro e i lavoratori avrebbero addirittura dei diritti, la FIFA ha dato vita a un’iniziativa talmente potente da mettere a tacere tutte le critiche: la realizzazione dell’album delle figurine degli operai morti durante la costruzione di tutte le strutture che ospiteranno i Mondiali. Infantino, il Presidente FIFA, ha rassicurato che ognuna delle 6500 famiglie dei lavoratori immigrati deceduti riceverà a casa una copia dell’album e ben tre pacchetti di figurine gratis.
Se non è generosità questa! Ora, messe a tacere le polemiche, non ci resta che aspettare il 20 Novembre per goderci il calcio d’inizio!
Fabio Corigliano