Roma (Comune de-emme5essizzato) – Il 24 gennaio si avvicina e le Quirinarie sono imminenti. L’ormai quasi ex Presidente della Repubblica è pronto a lasciare il suo ambito scranno, e quello che resta della sua scorta di sigari cubani nascosti a chiave nel primo cassetto, a un altro esponente del mondo politico o magari civico e magari donna! Ma per Sergio Mattarella, l’uomo che negli ultimi sette anni ha dovuto sopportare ben cinque governi (R****, Gentiloni, ContEvil, Conte padre degli italiani, Sua santità Mario Draghi), un’accusa di impeachment, una relazione clandestina con Carlo Cottarelli, una pandemia, e persino l’idea che Berlusconi possa succedergli, questi ultimi giorni da padre della nazione rischiano di essere ancora più pericolosi dei duemilacinquecento precedenti.
Infatti, da qualche ora, la parola “rielezione” sta facendo capolino con un po’ troppa insistenza tra i corridoi del Quirinale. Mattarella già negli scorsi mesi aveva fatto gentilmente capire che spararsi altri sette anni in quelle stanze non gli passava minimamente per la testa. Alcuni amici del cugino del fratello del cognato del vicino del palazzo di fronte a quello di Giovanni Grasso, il collaboratore principale di Sergione, hanno sentito chiaramente una dichiarazione dello stesso PDR che diceva pressappoco così: “Ma cu a minchia chi mi mìettu a fari navutri sietti anni cu chisti figghi ri bottana chi nun perdono occasione ri rompermi i cugghiuni supra ogni cùosa”, che si potrebbe tradurre semplicemente in “Sai, Giovanni, non penso di avere le forze per un altro settennato”.
Ma visto che le voci continuano a incrementarsi, soprattutto perché l’alternativa più probabile sembra essere proprio Silvio Berlusconi (imprenditore, showman, cantante, compositore, patron calcistico, filantropo, padre e nonno, amante dell’arte e dell’amore, artista a sé, scusateci, ha pagato anche per occupare questo spazio n.d.r.), Mattarella sembra essere corso diabolicamente ai ripari da questa eventualità, spinto da un’irrefrenabile smania di lasciare il Colle, prendersi un appartamento da solo e farsi per un po’ i benedettissimi cazzi propri.
Infatti, andando a controllare nei registri nazionali delle persone con più di cinquant’anni e che abbiano una psiche ancora accettabile, fattore che esclude candidati del calibro di Red Ronnie o Enrico Montesano, il nome di Sergio Mattarella sembra essere completamente scomparso. Non risulta in nessun documento pubblico, nemmeno all’anagrafe, nemmeno negli elenchi dei destinatari del catalogo di Mondo Convenienza. Sergio Mattarella, insomma, sembra non essere mai esistito negli archivi dello Stato Italiano. E infatti, proprio ieri, una persona somigliante per filo e per segno al primo cittadino ancora in carica, ma con degli strani baffi posticci in più, è stata vista uscire dal Quirinale con delle valigie sottobraccio.
A chi ha cercato di saperne di più, la stessa sicura fonte, cugina del fratello del cognato dell’amico dell’amante della signora delle pulizie della camera dei deputati, ha rivelato che lo strano signore ha proferito alcune parole alquanto significative: “Iu me ni vaiu apprima chi chisti vengano a rùmpiri i cugghiuna, statevi beni”, che tradotto potrebbe semplicemente essere riassunto così: “Buonasera a tutti, sono Tizio Incognito, non conosco assolutamente il Sergio Mattarella di cui mi state parlando, è stato bello conoscervi ma ho un volo per le Mauritius che mi aspetta proprio in questo momento. Prendo l’aereo presidenziale, tanto le chiavi ce le ho io, ve lo lascio in un’isoletta nelle vicinanze, non venitemi a cercare, mi faccio vivo io”.
Davide Paolino