Roma – Un nuovo caso di tagli su una fiction, operati dal secondo canale televisivo nazionale, scatena l’ira di social e appassionati.
Dopo la famigerata vicenda della trasmissione della bellissima storia d’amore tra due ragazzi de ‘I segreti di Brokeback Mountain’, in una versione massacrata dai censori al punto che il succo della vicenda sembrava essere l’avversione della gente di città per due tranquilli campeggiatori, è toccato all’osannata serie americana ‘Le regole del delitto perfetto’ subire medesimo trattamento da parte dei responsabili del palinsesto, a causa di una scena di sesso gay ritenuta troppo forte: sembra, infatti, che nessuno dei due uomini al momento dell’amplesso abbia esclamato “Non lo fo per piacer mio…”.
I vertici Rai hanno parlato di eccesso di zelo, mentre qualcuno ha già commentato che più che zelanti idioti, i programmatori sono sembrati dei perfetti zeloti.
Ma proprio quando sembrava che la farsesca vicenda si potesse chiudere riproponendo la serie nella sua versione integrale alle 4 del mattino, inserendola tra due episodi di ‘Ai confini della realtà’ e spingendo così le menti più suggestionabili a credere che uomini che si amano esistano solo nella fantascienza, ecco che un nuovo clamoroso episodio arriva a minare ulteriormente la credibilità del canale già resa estremamente precaria dalla programmazione lisergica dei suoi telefilm.
Durante la trasmissione dell’immortale fantasy di Franco Zeffirelli, ‘Gesù di Nazareth’, Marcellino, un bambino al quarto anno di catechismo, avrebbe, infatti, notato che nella fatidica scena all’orto del Getsemani, i romani arrestano Gesù senza che Giuda l’abbia indicato con il bacio traditore. “È inammissibile!” – ci rivela con rabbia il giovane spettatore – “Tutta la scena perde di efficacia drammatica. Il bacio era fondamentale. Per chi non conosce la storia, Giuda, così, sembra solo uno che ha preso dei soldi senza motivo. Sono incongruenze che in ‘Gomorra’ non avverrebbero mai!”.
Ancora una volta la dirigenza si è giustificata citando un esagerato pudore (lo stesso che probabilmente impedisce loro di svelare i propri compensi) dovuto alla sensibilità individuale di chi si occupa di confezionare l’edizione delle serie per la prima serata.
“Ma quale sensibilità? Quella scena faceva schifo. Due uomini che si baciano, per di più circondati da altri 11 uomini. Neanche fossero la nazionale di calcio di San Francisco!” ribatte il neo-supervisore alla programmazione serale, Mario Adinolfi, solo omonimo del ben più oscurantista politico.
Intanto è già stata individuata la prossima vittima della campagna censoria di questo nuovo innovativo corso di Rai Due: niente spaghetto galeotto per i due teneri protagonisti canini del classico Disney ‘Lilli e il vagabondo’.
Augusto Rasori