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Relazioni: boom del “poliodio”, quando vi stanno sul cazzo più partner contemporaneamente

Photo Credits: Pixbay

Le relazioni interpersonali moderne hanno raggiunto un numero impressionante di tipologie, impensabili fino a pochi decenni fa: relazioni aperte, poli-amorose, trombamicizie, superbonus 110 o al tiramisù. Ognuna con caratteristiche e sfumature diverse, che possono cambiare con l’età o con la stagione. D’estate, per dirne una, è nettamente preferibile una relazione aperta per divertirsi ma salvare le apparenze. Dopo l’uscita da una lunga relazione è ottima la trombamicizia senza pensieri. Da anziani la relazione monogama è la migliore, perché da una parte il cuore potrebbe non reggere più partner, ma dall’altra fa sempre bene avere almeno una persona con cui potersi lamentare dei reumatismi.

Da alcuni mesi è in voga un nuovo tipo di rapporto: quello poli-odioso. In questo caso siamo in presenza di un individuo con più partner con la medesima caratteristica: stargli profondamente sui coglioni. Il motivo principale di questa scelta sarebbe il potersi liberamente lamentare dei fidanzati/e e contemporaneamente usarli come valvola di sfogo per lo stress accumulato, prendendoli a male parole. Esattamente come una relazione monogama. Ma con più bersagli.

Se il poli-amoroso può costruire le sue poli-relazioni basandole sul reciproco rispetto e sull’amore, il poli-odioso ha solide fondamenta di odio e disprezzo. Ecco perché chi abbraccia questo tipo di rapporti tenderà a scegliere persone distanti da lui. Ad esempio, un elettore di sinistra inizierà a frequentare un elettore di Italia Viva, un fan di Nicola Gratteri inizierà a provarci con gli elettori della nuova DC di Totò Cuffaro, un ragazzo inizierà a frequentare delle ragazze e così via.

Per una relazione poli-odiosa duratura il sesso non è importante, bensì sono fondamentali dei litigi ben organizzati, con molteplici lanci di piatti e ingiurie infamanti, meglio ancora se con tutti i partner presenti. Questi sfoghi di stress possono tramutarsi in vere e proprie orge per mezzo di raduni di poli-odiosi che si insultano vicendevolmente ad alta voce, con buona pace per il sonno dei vicini.

Sono già in molti a professarsi poli-odiosi, perché se è vero che è l’amore a muovere il mondo, l’odio è un sentimento ancora più comune ed ancora più facile da provare. E poi, com’è che si dice? L’assenza di amore non è l’odio, ma la noia. E fra poli-odiosi non ci si annoia mai.

Andrea Bonechi







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