ROMA – Dopo le dichiarazioni sul piacere sessuale come “dono di dio“, continuano le aperture del Santo Padre nel campo delle scopate. Il Pontefice si è infatti sbilanciato sulla pratica del bondage, durante la quale si immobilizza un partner consenziente, o ne si limita temporaneamente la capacità sensoriale.
“E chi era più consenziente di Gesù? Lui è stato il più sadomaso di tutti. Quindi, no a catene, cappucci, bavagli – ha precisato Papa Francesco – sì invece a martelli, chiodi e croci in legno su cui adagiare seminudo il partner, come Nostro Signore. Se finalizzato alla crocifissione in memoria del Salvatore, il bondage è ammesso e, anzi, vale come tre rosari“.
Stando a quanto si legge in un comunicato stampa del Dicastero per la dottrina della fede, il bondage sulla croce è anche citato in alcuni versetti del Deuteronomio, se questi vengono letti mentre è in corso un ictus.
“Che cos’è la Trinità, se non una forma di santissimo threesome? – ha aggiunto il Papa in un’udienza pubblica – L’importante, in ogni caso, è andarci sempre cauti col turibolo, sennò lo Spirito Santo poi vi fa la sorpresa”. “Insomma, sentitevi liberi di farlo in modo religioso – ha concluso – e alla fine attenzione a non far andare l’acquasanta negli occhi, che può dare fastidio”.
Stefano Pisani
(Quest’articolo è stato scritto anche grazie al sostegno di Box, Giuseppe Lastaria e Dario Cecchini)