MILANO – Altro intoppo sul cammino delle riforme per Matteo Renzi. Lunedì scorso (ma la notizia è trapelata solo oggi) il segretario Pd è stato multato al Parco Sempione, mentre portava a spasso Dudù, passeggiando mano nella mano con Silvio Berlusconi. Renzi avrebbe colpevolmente ignorato la cacca lasciata dal cane proprio in mezzo a un vialetto. Il gesto non è però passato inosservato agli occhi attenti di Gualtiero Ganascioni, agente della Polizia Municipale in servizio, che ha prontamente rilevato l’infrazione e compilato il verbale di multa.
Renzi avrebbe cercato di giustificarsi davanti al vigile, prima lamentandosi del fatto che ogni giorno vede così tante merde che ormai non sa più se raccoglierle o andarci a pranzo. Poi dichiarando un po’ imbarazzato che la distrazione era causata dal fatto si era perso negli occhi di Silvio. Infine avrebbe conciliato, raccolto le feci del Première Chien e proseguito nella romantica passeggiata.
Fin qui la versione ufficiale. Ma le malelingue insinuano che quella di Dudù sia un’invenzione per nascondere una verità molto più scioccante. Fonti vicine alla Polizia Municipale sussurrano che in realtà Renzi e Berlusconi sarebbero stati sorpresi in atteggiamenti intimi piuttosto spinti, al limite della denuncia per oscenità, mentre firmavano lascivi un accordo sulla legge elettorale.
Il caso ha comunque rinfocolato la polemica interna al Pd. Fassina si dice stupito del fatto che Renzi si sia preso la responsabilità al posto del Cavaliere: “Sì è vero, anche io ho fatto parte di un governo con Berlusconi: ma quando ero sottosegretario l’accordo riguardava il raccogliere la sua merda, non anche quella del cane. Renzi sta svendendo il partito”.
Sulla stessa linea Cuperlo, che invoca le regole interne al partito: “Nello statuto è scritto chiaramente che gli esponenti del Pd che avvistino una merda devono subito pestarla, non raccoglierla. Renzi sta svendendo il partito”.
Solidarietà al sindaco di Firenze arriva invece dall’esponente di Forza Italia Renato Brunetta: “Apprezziamo la linea del dialogo di Matteo Renzi, per noi è quella giusta: sta svendendo il partito”.
Gianni Zoccheddu