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Renzi: “Non si potranno rimuovere amici da Facebook senza giusta causa”

Renzi: "Non si potranno rimuovere amici da Facebook senza giusta causa" - Lercio
(Foto: Augusto Rasori)

ARVAR (CA) – Arriva all’esame del Tar il primo fascicolo riguardante il reintegro di un’amicizia su Facebook cancellata senza giusta causa.
È questo l’effetto dell’emendamento al Jobs Act riguardante il celebre social network, approvato dal governo Renzi poche settimane fa e illustrato recentemente dallo stesso Premier: “Secondo recenti studi compiuti alla Leopolda, essere rimossi dagli amici su Facebook è un trauma peggiore rispetto al perdere il posto lavoro, il Consiglio dei Ministri ha quindi deciso di applicare i principi del reintegro dell’articolo 18, appena tolto ai lavoratori, agli utenti defenestrati senza una giusta causa”.

Il dipartimento del Ministero della Giustizia presieduto dal giudice emerito Ilvo Tardellazzio dovrà esaminare i casi di rimozione segnalati. Se non viene ravvisata la giusta causa, l’amico dovrà essere reintegrato. L’incauto siluratore dovrà inoltre garantire all’amico reinserito almeno un commento e due pollici al giorno, infine dovrà provvedere al rimborso della connettività per sei mesi.

Tardellazzio ha annunciato oggi l’avvio della prima causa, quella tra Nino Melafo e Andrea Oid. I due erano amici inseparabili sin dall’infanzia, ma il loro legame non ha retto l’avvento degli smartphone. Infatti il primo è diventato un fan accanito della Apple, mentre il secondo stravede per i prodotti basati su Android. Al culmine dell’ennesimo flame, l’Oid ha postato un link in cui si vede un rasta che piega un iPhone 6 per rollarsi una canna. Il Melafo non ha tollerato l’affronto e ha immediatamente rimosso l’Oid dagli amici. Ma forse, in base alla nuova legge, potrebbe essere costretto al reintegro.

La nuova norma prevede comunque che venga riconosciuta la giusta causa se l’amico polverizzato appartiene a una o più delle categorie elencate in un’apposita lista nera, che comprende tra l’altro: capslockisti (scrivono più del 50% del testo IN MAIUSCOLO), abbreviazionisti (usano simboli esoterici come nn, xke, ks), credulobufalisti (credono a bufale e complotti di vario genere: scie chimiche, signoraggio, rettiliani), nomaisti (iniziano i post con frasi come “non sono razzista, ma..”) e brignanisti (postano video a loro dire censurati dai poteri forti, come l’immortale monologo “Politici, ma non vi fate un po’ schifo” del caustico e irriverente Enrico Brignano).

Andrea Michielotto

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