Palazzo Madama (Roma) – “Il testo attuale del ‘Codice rosso’ è un grosso passo avanti, ma dimentica una delle principali piaghe che affligge il popolo italiano: le canzoni di Gio Evan. E soprattutto il loro uso criminoso nei confronti degli ex”. Con queste parole, Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega in Senato, ha presentato un emendamento che propone di integrare le ipotesi di revenge porn, includendovi i casi di diffusione di foto intime apparentemente innocue ma accompagnate da didascalie pretenziose.
“Quella enucleata dall’emendamento della Lega è una forma di aggressione molto più insidiosa di quello che si potrebbe credere – spiega lo psichiatra, criminologo e pallavolista Camillo Salvini – che può mettere a repentaglio la serenità della vita di molte persone, soprattutto Ministri dell’Interno con una predisposizione all’ipertensione e all’ipercolesterolemia. In psichiatria la chiamiamo Gioevanzone“.
E ancora: “L’apparente banalità del testo comporta un accrescimento della viralità dell’immagine, con decine di migliaia di persone che si sfidano nel tentativo di rimuovere gli strati più superficiali delle espressioni, per scavare più a fondo e trovare ulteriori livelli di banalità rimasti inizialmente nascosti. E nel frattempo, la sfera intima della vittima viene ripetutamente violata da un accostamento didascalico a cui non ha mai prestato il proprio consenso“.
Dopo un’aggressione di questo tenore è necessario un lungo e complesso percorso di riabilitazione mirato a ristabilire l’equilibrio interno: in assenza di queste cautele, le vittime sono spinte ad un impiego massivo e ostentato di comfort food, a sovraesposizioni sui social network e a comportamenti sadici nei confronti di soggetti più deboli e indifesi, come Luigi Di Maio.
“C’è solo un altro tipo di violazione dell’intimità paragonabile all’essere Gioevanzonati. Pubblicare una foto dell’ex senza barba”.
Francesco Conte