OBLADÌ OBLADÀ- Cacciare gli italiani dall’Italia consentirebbe di abbattere il numero dei reati di circa il 95%. A riverlarlo è uno studio condotto dal dipartimento di criminologia pre-eiaculatoria dell’Università Giuseppe Cruciani di Bucarest. Il team di ricercatori – composto da sociologi, esperti in comunicazione ma anche da gente che lavora davvero – ha scoperto che il 95% dei reati commessi nel Belpaese è attribuibile agli autoctoni; appena il 5%, quindi, la percentuale di illeciti imputabili a non italiani (cioè a immigrati e abitanti del Trentino Alto Adige).
Come ha spiegato il Prof. Chicco Vescio, responsabile del team e massimo antropologo al mondo secondo i suoi compagni di burraco, i risultati dello studio hanno confermato quello che si sospettava da tempo e cioè che per ripristinare la legalità nello Stivale è necessario allontanare gli italiani dall’Italia. L’unica alternativa a una soluzione così drastica sarebbe il rispetto delle leggi da parte degli italiani, un’eventualità non ancora sufficientemente esplorata in ambito accademico e a proposito della quale lo stesso Prof Vescio ha dichiarato: “Buahahahahahahah”.
Lo studio dell’Università di Bucarest confuterebbe, tra le altre cose, le tesi degli scienziati della cosiddetta Scuola di Bellerio che, nel famoso paper Non sono razzista ma, avevano teorizzato una correlazione diretta tra l’essere di colore e la commissione del 100% dei reati in una determinata aerea geografica – una teoria che, pur basandosi su un metodo poco scientifico noto come “Lo sanno tutti che è così”, aveva riscosso negli anni il favore di analfabeti funzionali, leghisti e foche-.
Nell’attesa che il suo studio generi un dibattito costruttivo all’interno delle istituzioni italiane, il Prof. Vescio ha già annunciato l’obiettivo del suo prossimo studio: scovare una correlazione diretta tra la propensione a sbagliare i congiuntivi e l’appartenenza alla scuola di Bellerio.