PARIGI – Gucci, Bulgari, Louis Vitton, L’Oréal. Sono solo alcuni dei marchi che, in queste ore, stanno partecipando alla raccolta fondi per la ricostruzione di Notre-Dame, devastata da un incendio lo scorso 15 aprile nonostante le numerose acquasantiere presenti e attive nella chiesa.
Una virtuosa gara di solidarietà che, però, rischia di avere un effetto imprevisto: sarebbero, infatti, stati già raccolti oltre 900 milioni di euro. Troppi soldi, che avrebbero avuto l’effetto di innalzare drasticamente il rango religioso di Notre-Dame: la basilica ha, infatti, scalato la classifica, balzando direttamente da “cattedrale cattolica” a “chiesa di Scientology”.
“Un risultato che non ci aspettavamo. Dopo l’incendio e i risarcimenti alle vittime di pedofilia temevamo di essere finiti; già immaginavamo di venire retrocessi a Tempio Hare Krishna. Invece eccoci qui: con quasi un miliardo di euro in cassa, io inizio a credere fermamente in L. Ron Hubbard, il noto fondatore di Scientology, figlio di una vergine di Tilden, Nebraska. Certo, sarà un po’ difficile far dimenticare i miracoli di Gesù, ma li sostituirò con le Mission Impossible di Tom Cruise” ha detto Monsignor Patrick Chauvet, rettore arciprete della cattedrale, in una sua arcidichiarazione arciufficiale.
Questa promozione religiosa ha però destato qualche perplessità. Più di un teologo ha fatto notare che la Chiesa Cattolica possiede già miliardi di dollari in attività finanziarie, vasti depositi di oro (quasi tutti a Pietrelcina), per non parlare delle più grandi opere d’arte in suo possesso, di valore inestimabile. “Sì, ma – spiega Gabriele Arcangelo, presidente della FIGC, Federazione Internazionale Gioco Culti – la posizione in classifica va calcolata dividendo la ricchezza per il numero di fedeli. La Chiesa cattolica arrancava appena in zona Europa League, con il suo miliardo e passa di persone che fingono di crederci“.
Notre-Dame ha purtroppo subìto ingenti danni. Il tetto è distrutto, il telaio anche, parte della volta è crollata nella navata centrale, la guglia è stata inghiottita dalle fiamme. “Nel complesso, la struttura è ancora buona per farsi i selfie”, ha continuato l’arciprete, “se vi mettete dal giusto angolo, non si vedono le bruciacchiature. e, comunque, col filtro Clarendon si aggiusta tutto”.
Ma cosa ha provocato questo disastro? La Procura di Parigi ha cautamente aperto un’inchiesta per “distruzione involontaria attraverso quello che sembra essere stato un incendio”. Secondo fonti della polizia citate da Le Parisien, fra le ipotesi valutate c’è quella di un focolaio d’incendio causato da un lavoro di saldatura. Anche se c’è chi dà la colpa a qualcun altro, tra cui lo stesso Gesù detto Cristo. “Sapeva camminare sulle acque, ma col fuoco ha poca dimestichezza, il signorino…”, ha dichiarato un passante originario di Bourge-sur-Coulisse, “se invece fossimo stati devoti a Satana… chissà come sarebbe andata a finire. Abbiamo puntato sul cavallo sbagliato”.
E critiche sferzanti sono arrivate anche da un illustre italiano, Vittorio Feltri: “I francesi sono più pirla di noi e Macron andrebbe preso a calci in culo”, ha detto Feltri, nell’elzeviro che il direttore di Libero abitualmente scrive per la sua rubrica, La voce della demenza senile.
La cosa importante, ad ogni modo, è che Notre-Dame risorgerà, anche se nel segno di Dianetics. Quello che in molti si chiedono, a questo punto, è: in quanto tempo? Il Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron ha detto che “Notre-Dame sarà ricostruita entro 5 anni”, dichiarazione che rende dunque attendibili le stime dei tempi fatte da esperti che parlano di 15-20 anni. Ci vorranno trent’anni, dunque, dieci dei quali saranno impiegati per costruire un sistema di allarme antincendio, stavolta funzionante e non solo disegnato con un Uniposca su un muro.
Stefano Pisani