ROMA – Rissa sfiorata in Parlamento tra i deputati del Pdl Antonio Razzi e Domenico Scilipoti, fermati dai colleghi poco prima di venire alle mani.
A fare partire il tutto pare sia stata una frase di Scilipoti, che durante un intervento ha affermato “La categorizzazione aprioristica delle branche della ragione non ha concretamente portato a un superamento effettivo della metafisica dogmatica”. La frase ha suscitato l’immediata reazione di Razzi, noto sostenitore delle teorie kantiane, che ha ripetutamente interrotto il collega urlando “Il tuo ragionamento non poggia su fondamenta gnoseologiche solide ed è lapalissianamente lacunoso da un punto di vista teoretico”. Infastidito dalle continue interruzioni Scilipoti ha urlato al collega “Il tuo atteggiamento dimostra la composizione non antinomica della ragione sfociando in un nichilismo incompleto e non completabile a causa della non corrispondenza tra piano logico e ontologico”. A quel punto Razzi, esasperato, è saltato dal suo banco con fare minaccioso, e urlando “Viva la Fichte” ha provato a raggiungere lo scranno del collega, fermato dagli altri onorevoli del Pdl a pochi metri di distanza.
Dopo l’alterco Scilipoti ha minimizzato: “Voglio bene ad Antonio, ma purtroppo lui è fatto così. Fin dai tempi dei gruppi di studio sul Weltanschauung tenuti da Gadamer, non si è mai reso conto delle pesanti implicazioni che potrebbe avere sul concetto di morale naturale l’impianto criticistico di stampo presocratico delle sue argomentazioni”. Poco dopo i due si sono stretti la mano sotto gli occhi compiaciuti del noto filosofo Maurizio Gasparri, che ha provato a trovare un trait d’union delle loro posizioni con l’aforisma “Bella regà, famose du spaghi”.
Sergio Pastena