Milano – A pochi giorni dall’inaugurazione ufficiale di Expo 2015 i lavori di completamento dell’area espositiva sono tutt’altro che terminati. La causa del ritardo, secondo alcuni, sarebbe da ricercare nelle sempre più lunghe pause che gli operai si concedono durante il giorno nel coloratissimo Padiglione della Giamaica. Ma cosa vanno a fare là dentro? Lo abbiamo chiesto a uno di loro, un milanese di 32 anni che chiameremo “Bob”, sia per motivi di privacy, sia perché non si ricordava il suo nome.
“Ma niente, i nostri colleghi giamaicani han tirato su in pochi giorni questo padiglione carino in bambù. Sono tipi simpatici, sempre allegri e rilassati, noi si va lì e si chiacchiera del più e del meno, ma sempre di argomenti che riguardano la cosa, come si chiama, quella che fai su…l’edilizia! E poi si incontrano tante persone interessanti: ieri, per esempio, c’era Pippo Civati”.
Diversa la versione dei pensionati assunti dalla Direzione per controllare i lavori. Per tutti parla Egidio Ciumbia, 79 anni, che ricopre il ruolo di CCCP (Capo Controllore dei Controllori Pensionati): “Quelli si drogano! L’è pien di gente coi capelli intrecciati là dentro. Succede di tutto! Sigarette drogate, mignotte e semper sta müsica alegra a tutto volume. Ieri mattina da lì è uscita una nuvola di fumo che non si vedeva più un cazzo. Gli operai ci han detto che era la nebbia di Milano. Ma quale nebbia e nebbia! La conosco la nebbia di Milano, questa puzzava di droga! E poi sentivamo certi discorsi tipo ‘Voi che roba usate? E’ roba buona, con cosa la mischiate?‘ E via dicendo. Loro dicono che parlavano della malta. Ma quale malta e malta! Era la droga mischiata con altra droga! E poi senta: io sono 15 anni che controllo i cantieri di tutta Milano e non mi sono mai sentito così rincoglionito come questi giorni qui: l’è tütta la roba che respiro! E la sera ho una fame della madonna che mia moglie poverina è costretta a farsi un culo così per farmi mangiare. E non dovrei ché c’ho il diabete!”
Spetta ora alla Direzione Lavori fare chiarezza su queste voci, così come su altri strani movimenti nei pressi dell’avveniristico Padiglione della Colombia, un gigantesco ovulo disseminato di polvere bianca (pare simbolo della fertilità), davanti al quale, specie il sabato sera, si formano lunghe file di giovani milanesi rampanti.
Eddie Settembrini