ROMA – A seguito dell’accordo fra il Parlamento europeo e gli Stati nazionali, la direttiva sul salario minimo sembra possibile entro la fine di giugno. Mentre il Parlamento italiano è in fase valutativa per il disegno di legge, Confindustria dà il suo benestare. In un’intervista di oggi, infatti, il Presidente Carlo Bonomi ha affermato: “Siamo a favore di questa direttiva. C’è una grande differenza tra fare business e fare impresa. Fare business significa arricchirsi sulle spalle dei lavoratori, allargando sempre di più la forbice fra poveri e ricchi. Fare impresa invece significa creare lavoro e ricchezza sia per gli imprenditori che per i dipendenti e, conseguentemente, per tutta la società. Per continuare a fare business serve quindi legalizzare lo stipendio minimo. Abbiamo già abbastanza problemi con il Reddito di Cittadinanza, che ostacola fortemente le possibilità di fare business. Guardi negli Emirati Arabi Uniti o in Arabia Saudita, lì è in corso un nuovo risorgimento e, guarda caso, non c’è nessun reddito di cittadinanza. Guardando al passato, anche le società dell’antico Egitto o dell’antica Roma ci hanno dimostrato che per diventare una grande civiltà gli schiavi sono fondamentali”.
Appena interpretata come buona notizia, il Presidente ha dato mandato per l’organizzazione di un’asta in cui ogni iscritto può dare il suo contributo nel suggerire al Parlamento il salario minimo per i subordinati. “Operai, impiegati e dipendenti sono la vera forza del nostro paese – commenta un imprenditore agricolo foggiano durante l’asta – è per questo che tutti devono godere dello stesso salario. Io ho rilanciato 100 euro mensili per tutti, credo possano bastare, a meno che non mangino alcuni pomodori mentre li raccolgono”. Un noto chef, che preferisce restare anonimo, rilancia con un’idea innovativa che unisce il risparmio all’ambientalismo: “Potremmo servire le nostre pietanze gourmet in piatti di carta commestibili che una volta usati, invece che essere buttati via, possono essere utilizzati al posto dei buoni pasto per i nostri dipendenti. Se hai da mangiare, con 100 euro al mese di stipendio puoi campare benissimo“.
Insomma, Confindustria e i suoi iscritti sono d’accordo. Resta da valutare il loro suggerimento su quale sarà lo stipendio minimo. Benché l’ala conservatrice sembri concordare sui 100 euro al mese, nelle ultime ore sta prendendo piede la proposta di una fronda dei falchi progressisti che optano per 105 euro al mese + uno smalto per le unghie autografato da Fedez. Sarà dura arrivare a un’apertura simile ma si saprà nei prossimi giorni.
Fabio Corigliano e Mattia F. Pappalardo