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Salute. Scoperto sintomo non riconducibile alla variante Omicron

Foto Credits: geralt, Pixabay

Vira (LE) – Mancanza di fiato, disturbi del linguaggio, difficoltà di movimento, stato confusionale, dolore al petto, nausea, diarrea, vomito, dolore addominale, bruciore di stomaco, gonfiore (non meglio specificato), vertigini, mal d’orecchio, rash cutaneo, orticaria, perdita dei capelli, perdita dell’udito, acufeni, macchie sulle unghie. Stando ai giornali, sono questi alcuni dei sintomi che sono stati associati alla variante Omicron del Covid negli ultimi 22 secondi.

Ah, aspettate, si sono appena aggiunti cecità improvvisa, levitazione involontaria, vapori dai piedi. Secondo quanto riportato dall’autorevole testata “La Verità del Giorno del Fatto Quotidiano”, esiste poi uno studio secondo cui una subvariante di una pseudovariante vicaria aggiunta di Omicron 6.2/bis provocherebbe anche il “cerume isterico”, una rara condizione clinica nella quale il paziente ha l’assoluta certezza di accogliere nel suo orecchio la tipica sostanza cerosa e giallastra secreta dalle ghiandole sebacee dell’epitelio del condotto uditivo esterno e invece si tratta di merda. “Si parla, più correttamente, di feci non in sede, o feci metastatiche” precisa l’infettivologo E. R. Medical Division, che ha condotto uno studio longitudinale su una coorte di 11 persone positive alla variante Omicron 6.2/bis (delle quali due prive di vita), seguendo i partecipanti alla ricerca per un periodo di 42 minuti durante i quali assisteva contemporaneamente a combattimenti clandestini tra cani e youtuber.

Sempre secondo lo stesso giornale, la National Library of Medicine non sarebbe ancora riuscita a terminare la stampa della sua “A. D. A. M. Medical Encyclopedia” perché la compilazione della voce “Sintomi della variante Omicron” andrebbe avanti ormai da tre settimane e l’editore starebbe pensando di dedicare a questo lemma un’appendice o di chiamare “Sintomi della variante Omicron” direttamente l’intera opera.

Ciononostante, un gruppo di scienziati del Princeton-Plainsboro Teaching Hospital è riuscito a scoprire un sintomo che, incredibilmente, non sarebbe causato da nessuna sottovariante di Omicron. Come si legge sul BMJ, si tratta del comunissimo “occhio concavo”, una condizione in cui il bulbo oculare presenta un’accentuata rientranza curva, che non è causato da nessuna variante del SARS-CoV-2 e sarà così “almeno fino a quando il virus non diventerà grosso come un occhio di Mara Carfagna e entrerà nei polmoni dopo averti colpito in un occhio”, precisano gli autori. Staremo a vedere cosa succederà.

Stefano Pisani

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