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Salvini sugli scioperi: “Mio dovere è garantire agli italiani il diritto di lavorare al posto mio”

Non si placa lo scontro tra il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini e le sigle sindacali che in queste ultime settimane hanno indetto una serie di scioperi contro le politiche del governo. Il vicepremier minaccia nuove precettazioni e in una recente intervista rilasciata alla rivista ‘Pesca in lago & amache‘ ha nuovamente attaccato CGIL e UIL per la mobilitazione selvaggia che sta investendo l’Italia.

I disagi provocati da Landini e Bombardieri hanno superato la soglia di tolleranza. Il blocco dei trasporti impedisce a migliaia di italiani volenterosi di recarsi al lavoro al posto mio. Il mio dovere come ministro è garantire che i camerieri che mi servono il filetto al pepe a tavola, gli inservienti che riordinano le mie stanze d’albergo a 5 stelle, i giardinieri che falciano il mio prato all’inglese, i benzinai che fanno il pieno alle Mercedes guidate dai miei autisti, i fattorini che portano la spesa che verrà messa in ordine dai miei collaboratori domestici, i braccianti che raccolgono le arance con cui i barman prepareranno i miei spitz e tutti gli schiavi che quotidianamente mi puliscono il culo, possano continuare a svolgere i compiti che io non farei manco per il cazzo“.

Il ministro ha sottolineato come gli scioperi non danneggino solo il settore dei servizi, ma anche le attività produttive: “Ci sono operai che ogni giorno si alzano entusiasti alle 5 del mattino e iniziano con il sorriso sulle labbra il loro turno in fabbrica per uno stipendio da fame. I sindacati vogliono impedirgli di realizzare i loro sogni di una vita di miseria schiacciata tra la fatica e la routine; vogliono negare a tutte queste persone l’assenza di qualsiasi prospettiva di un futuro migliore“.

Salvini conclude precisando di non essere contro gli scioperi in generale: “È un diritto costituzionale che nessuno vuole intaccare e mi sono sempre battuto in prima persona per difenderlo, non lavorando un solo giorno della mia vita. Ma i sindacalisti stanno facendo politica contro un governo che ha aumentato stipendi e pensioni e diminuito le tasse a milioni e milioni di dirigenti pubblici e privati. Proprio oggi ho visitato la fabbrica che produce gli stuzzicadenti che vanno a infilzare le olive dei miei martini e mi sono complimentato con l’amministratore delegato per la sua nuova Lamborghini Veneno Roadster da quattro milioni di euro, acquistata con lungimiranza e acume imprenditoriale appena un mese prima di chiudere lo stabilimento per bancarotta“.

Gianni Zoccheddu

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