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Salvini: “Volevo andare al processo a Palermo, ma i treni erano tutti bloccati”

Località segreta (da qualche parte vicino Stratford-upon-Pontida, o giù di lì) – Non si frenano le polemiche dopo la richiesta di sei anni di carcere da parte dei pm di Palermo nell’inchiesta Open Arms ai danni dell’ex Ministro dell’Interno, vicepremier ed esperto di assenteismo italiano e internazionale Matteo Salvini.

Al leader della Lega i giudici, chiaramente tutti appartenenti al Pd e alla sinistra radicale, hanno confermato i capi di accusa di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio quando all’epoca dei fatti, durante il governo gialloverde, aveva impedito di fatto lo sbarco di 147 migranti a bordo della Open Arms.

Salvini ha subito contestato le accuse: “Non possiamo considerare i migranti persone come noi, dai, valgono circa un terzo di una persona vera, la proporzione deve essere perciò 1 a 3, 147 migranti corrispondono ad appena 49 persone, cazzo! Ok, facciamo cinquanta, dai!

Salvini, fresco vincitore con il suo video in risposta ai pm del Premio Satira Forte dei Marmi per il web, nella sezione parodia di un politico, ha anche ammesso di aver provato ad essere presente all’udienza ma i treni, in Italia, erano tutti bloccati, specialmente le Frecce.

È un’indecenza! – ha commentato – il Ministro delle Infrastrutture dovrebbe dimettersi, non solo i lavori straordinari durante l’estate, anche questo divario nord-sud sull’alta velocità! Che cosa fa invece di lavorare? Gira per sagre? Costruisce ponti inutili? Vogliamo delle risposte l’importante è che Giorgia non dica di che debba dimettermi pure io, qualsiasi cosa io faccia!”.

Davide Paolino

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