Vul (Va) – Dopo il giusto avvertimento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha messo in guardia le donne dai pericoli che si nascondono in rete (e negli studi medici), abbiamo deciso di approfondire l’argomento documentandoci sugli account di ginecologi che giornalmente pubblicano contenuti su siti di videosharing per adulti.
E dopo una breve analisi di questi siti pornografici durata una decina d’anni, siamo riusciti a intervistare telefonicamente uno dei più grandi ginecologi di questo settore, con ben quattro milioni di iscritti sul suo canale e 5 miliardi di visualizzazioni video su Pornhub.
Salve, come si chiama?
Preferisco dare il mio nickname: dottorginecusxxx87. E lei, da quanto vedo dalle iscrizioni al mio canale, si chiama Cuminmyhead69
Ehm sì, ecco, è il primo nome che mi è venuto in mente… L’ho fatto per studiare il fenomeno dall’interno.
Lo faccio sempre anch’io.
Ovviamente, ma partiamo subito con l’intervista.
Volentieri
Lei è un dottore? È veramente laureato?
Certo, ho pure la spunta blu su Pornhub.
Ah… E come ha sviluppato questo interesse per la ginecologia?
Guardando video su internet. Mi ha sempre attratto questa materia, la studiavo giornalmente. E da questo studio ne ho fatto una professione. Anzi due.
Capisco. Quello che non capisco è perché mettere i video del suo lavoro online
Glielo ripeto, è una mia passione. Ho pensato che non era giusto tenerla tutta per me.
Ma non pensa che possa essere un danno per le sue pazienti?
Ma no… al contrario: ha innumerevoli vantaggi.
Tipo?
Ad esempio, i nostri filmati vengono visti da moltissime persone. Il che porta tanti commenti (specialistici o meno) che possono mettere in luce un dettaglio che magari a un ginecologo, durante la visita, era sfuggito.
Effettivamente…
La condivisione arricchisce il sapere.
E poi i video online hanno anche un altro notevole pregio. Mettiamo caso che una paziente voglia vedersi la visita fatta. Basta con questi CD… Le mandiamo il link del canale. E se lo vuole, in un attimo se lo scarica. Problema risolto
Non ci avevo pensato. Oltretutto l’assenza di compact disc riduce l’impatto ambientale.
Volutamente. Sono un ambientalista convinto
Tornando ai video, immagino usiate micro telecamere
Certo, la mia è nascosta nella sonda transvaginale
La sonda transvaginale…
Sì, la mia è una sonda transvaginale V6 con metodo di scansione micro-convex, con frequenza principale da 6,0 Mhz e con larghezza di banda da 4-7,5 Mhz
Caspita, vedo che ne va fiero. E qual è il dettaglio dell’attrezzo di cui va più fiero?
Il 4k Ultra HD
Ah, ehm, giusto, per la videocamera interna. Per uno studio accurato e preciso
Assolutamente, i miei follower son diventati sempre più esigenti
Non intendevo quello…
E cosa intendeva?
Lasciamo perdere… Però scusi arriviamo al motivo di questa intervista. Cosa ne pensa dell’avvertenza dell’Oms che dice di diffidare da dei dottori come voi?
Bah. È ovviamente un complotto ordito per diminuire le visualizzazioni dei nostri account. Già Onlyfans ci sta pian piano demolendo, con le pazienti che mettono in rete le loro visite ginecologiche fai da te.
Ciò la spaventa per il futuro?
Un po’ sì. Però sono pur sempre video amatoriali, che non raggiungeranno mai il livello di professionalità, e di inquadrature, che possiamo avere noi esperti del settore.
Capisco…
Ma soprattutto l’avvertenza dell’Oms è pilotata perché deve sapere che l’organizzazione è gestita per lo più da radiologi. I quali hanno anche loro un canale Pornhub, e sperano di scalzarci dalle classifiche coi loro video sulle mammelle
Vanno forti?
Non lo nego, e appassionano anche me. Tanto che vorrei far mio anche quel settore.
Ah sì?
Certo, infatti sto studiando per prendermi una seconda laurea specialistica. E ora, mi scusi, ma ho tempo solo per un’ultima domanda. Il lavoro mi chiama.
Quale lavoro?
Entrambi
Sì, ecco l’ultima domanda. Non ha pensato che qualcuno potrebbe riconoscere le pazienti? Perché non tutelate la loro privacy?
Ma ci mancherebbe… Certo che tuteliamo il loro anonimato. I ginecologi giapponesi mettono addirittura i pixel.
E voi?
Noi ovviamente non lo facciamo. Chi potrebbe mai distinguere un apparato genitale femminile da un altro?
Ma…
Senta, le faccio vedere due filmati di due vagine. Ecco qua… Belle, vero? Le distingue?
Beh, no.
Visto? Eppure una è la vagina di sua moglie che ho visitato la settimana scorsa.
Ah.
E ora, grazie per l’intervista, e buona sera.
Aspetti, una cortesia… Potrei avere il video di mia moglie?
Ma certo. Lo carico sul mio canale la settimana prossima. E in un attimo, se lo scarica. Buona serata
Albert Huliselan Canepa
(Quest’articolo è stato scritto anche grazie al sostegno di Box, Giuseppe Lastaria e Dario Cecchini)