PRIMA SERATA
Modà – Quest’anno non sono in gara. Grazie. Voto 10
Rkomi – Un testo profondo o almeno così dicono quei tre che hanno capito le parole. Voto 4
Noemi – la sensazione è che il microfono sia di un volume troppo basso rispetto all’orchestra, ma non siamo sicuro perché stavamo dormendo. Ci ridesta con il suo acuto. Voto 6.
Michele Bravi – Non deve ingannare la somiglianza con Scialpi: è molto peggio. Voto 5
Massimo Ranieri – Prima di giudicare la sua canzone, attendiamo l’esito della datazione al carbonio-14. N.G.
Mahamood & Blanco – La speranza è che la camicia trasparente di Blanco possa essere utilizzata da Noemi prima della fine del Festival. Voto 7
Dargen D’Amico Il suo completo rosa scatena le proteste del sindacato di Polizia. Indossa i calzini per la legalizzazione della cannabis attirando subito le simpatie di Ornella Muti. Voto 9
Giusy Ferreri – Arriva in quota Francesco Renga, o canta uno o canta l’altro sul palco sull’Ariston. Il suo pezzo non delude considerando le aspettative di un testo scritto da Takagi e Ketra. Voto 6+ ma solo se promette di non farne un altro tormentone estivo.
Ana Mena – Canzone che sembra uscita da una balera del Kosovo degli anni ’70 in un misto di musica neomelodica e tormentoni estivi. Ingannevole il titolo “Duecentomila ore” in realtà sembra ne duri trecentomila. Voto 3
Yuman – Pantaloni su misura per un elefante e scarpe di 27 chili ciascuna non sono sufficienti a far distogliere l’attenzione sul pezzo. Voto 6.5
I Rappresentante di lista – Cercano di arruffianarsi la platea dei boomer con una orrenda imitazione dei capelli di Mirko dei BeeHives. Voto 5
Achille Lauro – Nessuno degli invitati voleva andare al suo battesimo e lui li costringe così. Voto 0.
Gianni Morandi – Canzone allegra che ha il merito di distrarre il pubblico dalle preoccupazioni di questa epoca, come la guerra in Vietnam e il terrorismo delle Brigate Rosse. Ah no, aspe’…comunque voto 6
Fiorello – omaggia la rielezione di Mattarella con battute di sette anni fa. Voto 4 e mezzo
Amadeus – Conduzione impeccabile, ritmo coinvolgente, un vero trascinatore. Scusate, stavamo guardando una replica dei Soliti Ignoti. Voto 6
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SECONDA SERATA
Sangiovanni. Che dire della sua canzone? Niente. Voto 3
Truppi – Bella mise (pronuncia: misz). Se la prossima volta ti vuoi anche grattare i coglioni e ruttare non ti trattenere, fai come se fossi a casa tua. Voto 5
Le Vibrazioni – Avete presente il rock classico, quello ben suonato, che è presente nei libri di storia della musica? Neanche loro. Voto 4
Emma Marrone – Fa dirigere l’orchestra a Francesca Michielin per impedirle di ricevere l’ennesimo mazzo di fiori ma non ci riesce. Voto 5
Matteo Romano – Non era facile esibirsi a Sanremo dopo aver vinto pochi mesi fa lo Zecchino d’Oro. Voto 7
Iva Zanicchi – Forse non vincerà Sanremo, ma la sua canzone potrebbe diventare una hit nelle Residenze Sanitarie Assistenziali. Voto 4
Ditonellapiaga e Rettore – La Redazione di Lercio ha apprezzato tantissimo questa canzone ma forse è solo questione di chimica. Voto 8
Elisa – Pezzo veramente speciale: ascoltarlo ad alto volume provoca gli stessi sintomi della variante Omicron. Voto 6
Fabrizio Moro – Ah, era in gara? Voto: N.G.
Tananai – Il suo nome non è neanche palindromo. Inutile. Voto 4
Irama – L’anno scorso era stato fermato dal Covid, quest’anno purtroppo no. Apprezzabile il suo maglione realizzato all’uncinetto da una nonna pigra. Incompleto. Voto 5
Aka 7even – Il suo nome fa pensare all’AK-47. E anche la sua canzone. Voto 7even
Highsnob e Hu – Scusate, non abbiamo ascoltato la canzone perché stavamo cercando di ricordarci in quale episodio di Star Trek li abbiamo visti. N.G.
Lorena Cesarini – La cosa che ci sconvolge non è che sia la prima ragazza di colore a condurre Sanremo ma che abbia studiato recitazione. Voto 6
Checco Zalone – Il pezzo sull’omofobia più omofobo di sempre suscita il plauso sia di Adinolfi sia di Lorenzo Tosa. Voto Boh!