Sanremo (Fanta) – Non è ancora iniziata la prima serata del Festival di Sanremo che già il sottosegretario all’internet del governo Meloni ha lanciato l’allarme: “Saturazione raggiunta. Non è più possibile pubblicare nuove battute sul colore della pelle di Carlo Conti. Si rischia il collasso dell’intero sistema.”
Secondo i dati dell’Osservatorio Internazionale sulle Battute Riciclate (OIBR), a pochi giorni dall’inizio della kermesse si è già superato il limite previsto per il quinquennio 2020-2025. “Abbiamo registrato un picco di meme e battute in anticipo. La frase “Carlo Conti è così abbronzato che verrà rimpatriatro in Siria“ è stata twittata 69.420 volte in dieci minuti. A quel punto, la situazione è degenerata.”
A nulla è servito il disperato tentativo dei social di introdurre nuove varianti: da “Carlo Conti è l’unico che riesce ad abbronzarsi sotto le luci del palco” a “Se Conti fa una TAC, lo scanner chiede gli occhiali da sole”. L’intelligenza artificiale di Meta, solitamente addestrata a riconoscere discorsi d’odio, si è semplicemente arresa, iniziando a rispondere con emoticon di faccine sconvolte.
“Abbiamo lanciato un SOS all’ONU” spiega la professoressa Noemi Memendola, esperta di viralità sui social. “Se la situazione non rientra, rischiamo un disastro globale peggiore del grande stallo dei meme avvenuto a Helsinki nel 1988.”
Nel frattempo, Carlo Conti, raggiunto dai giornalisti, ha commentato con un sorriso: “Ma io sono per adeguarmi ai colori del governo!”. Subito dopo, la battuta è stata condivisa altre 420.696 volte, portando il sistema definitivamente al collasso. Il governo italiano sta valutando di dichiarare lo stato d’emergenza, ma ormai secondo gli esperti, potrebbe essere già troppo tardi.
Andrea H. Sesta