Roma (Capitale Impero Italico) – Prova scritta, esame pratico, prova orale, salto di un fossato infestato da alligatori, esposizione rigorosamente a memoria (ballando una quadriglia) del “5 Maggio” di Alessandro Manzoni, tiro con l’asta, staffetta mista a singhiozzo, arrivare a fine mese attraversando anni di precariato effettuando ripetizioni e piccoli lavori per sopravvivere, sono queste le piccole prove che aspiranti professori stanno effettuando in tutta Italia dopo la riapertura dei concorsi per docenti.
La selezione sarà effettuata in brevissimo tempo e garantirà ai pochi vincitori una cattedra a non meno di settecento chilometri da casa, per temprarsi le ossa, a quarantacinque anni.
Ma un piccolo trucco per diventare molto più presto docente ordinario è stato appena pubblicato su uno di quei portali dedicati agli studenti e diventato in pochi anni una sicurezza in materia di fake news, cazzeggio, video di bulli che fanno ridere tantissimo e viaggi truffa dove tutto sembra incluso ma non lo è. Proprio su uno di questi siti, IstitutoZoologicoPuntoCom, è stato pubblicato un trick per diventare insegnante di ruolo a soli ventiquattro anni e senza essere figlio di professore universitario o parente di questo o quel ministro dell’attuale governo.
“La soluzione è…– spiega Amintore Furlazzi di IstitutoZoologicoPuntoCom – iniziare a fare il concorso dalle elementari, appena riesci a capire come scrivere e fare di conto. Da lì in poi la strada sarà tutta in discesissima, bro! Non dovrai far altro che passare qualche esamuccio e la situa sarà bella che veloce! Così a 24 anni sarai prof e potremmo bucarti la pss del brum! Perché noi di IstitutoZoologicoPuntoCom odiamo i prof, bello! Però se vuoi viaggiare con noi, non c’è problema, eh, basta che paghi!”
Finalmente una buona notizia per gli aspiranti docenti, mestiere che in questo Paese è sempre più ostacolato da burocrazia inutile, organizzazione arcaica, metodi di insegnamento inadeguati e, soprattutto, Giuseppe Valditara come Ministro dell’Istruzione.
Davide Paolino
(Quest’articolo è stato scritto anche grazie al sostegno di Box)