Rho (Milano) – Un successo clamoroso, incredibile, forse anche un po’ inaspettato. Alla fiera di Milano non si vedeva così tanta affluenza dai tempi dell’Expo del 2015 che tanto lustro portò alla nazione Italia e tanti visitatori portò al padiglione del Giappone. Padiglione che, ancora oggi, vede trecentoventidue persone in attesa di terminare il loro percorso degustativo.
L’evento era di quelli importantissimi: il primo festival dedicato alle sole intelligenze artificiali organizzato da intelligenze artificiali. L’idea è venuta a Clippy, una delle prime IA che noi tutti abbiamo importunato quando internet andava lentissimo (erano i tempi del 56k) e dovevamo pur passare il tempo tra una foto e l’altra del calendario di Manuela Arcuri.
“Ho ideato questo evento – spiega Clippy pur non avendo tecnicamente una bocca – perché le IA non avevano ancora un luogo in cui incontrarsi, frequentarsi e riconoscersi senza l’ausilio di esseri a base di atomi di carbonio che ci chiedono cose strane solo per puro ludibrio! E per farlo abbiamo dovuto mettere un piccolo test all’ingresso: semplice per voi, stupidi patetici esseri umani, meno per noi!”
Infatti, l’evento che ha fatto incontrare per la prima volta ChatGPT, Midjourney, Copy.ai, Adobe Firefly, Azione di Carlo Calenda e molte altre ancora, contiene un test d’ingresso che consiste nell’indovinare quanti semafori rossi ci sono in una determinata foto. Cosa che nessuna IA (o AI) riesce a fare e che quindi, dopo aver dimostrato di non essere in grado di risolvere il quesito, questa può liberamente entrare nella manifestazione.
“È stata una grandissima idea – conclude Clippy – peccato che non avevamo previsto un piccolo particolare: tantissimi napoletani sono riusciti a superare il test d’ingresso. Avevamo dimenticato che anche loro, per natura, non riescono a riconoscere i semafori rossi”.
Davide Paolino (da un’idea di Giuseppe Vuolo)