“Visto che tre blitz a Caivano?”
“Tre?”
“Uno pure con le mitragliette, Piantedo’!”
“Ma, Giorgia, quello non l’abbiamo fatto noi”
“Ah, no? Ecco perché Don Patriciello non m’ha più chiesto de fa’ ‘na foto insieme! È una coperta di Linus”.
È una raggiante Giorgia Meloni quella che illustra le future iniziative del governo in materia di sicurezza: “È importante che ‘a ggente capisca che lo Stato ce sta! Hanno ridotto i servizi pubblici? Lo Stato ce sta! Paghi la benzina due euro al litro? Lo Stato ce sta! La flat tax favorisce i ricchi? Lo Stato ce sta! È una coperta di Linus“.
Proprio per sottolineare l’importanza della presenza delle istituzioni, la il premier ha presentato il calendario con le date dei prossimi interventi a sorpresa in luoghi in cui il governo non permetterà che il malaffare possa regnare indisturbato: “Il 19 settembre faremo un blitz ad Alatri, dove dei minori hanno sparato con una carabina dai finestrini di un’auto, il 3 ottobre saremo a Lugo di Ravenna dove c’è stato un regolamento di conti per un video su TikTok, il 10 novembre saremo di nuovo al Parco Verde a Caivano, alle 9.30, non dimenticate di portare la droga, e poi il 6 dicembre faremo un’operazione speciale nella Commissione di vigilanza RAI, pare che una pregiudicata sia stata nominata vicepresidente. È una coperta di Linus“.
Il presidente del Consiglio ha poi dovuto interrompere la conferenza stampa senza domande perché doveva prepararsi per il viaggio in Ungheria, dato che erano già quattro giorni che stava in Italia e dopo tre comincia a mancarle il respiro, con tutta ‘sta gente che le vuol chiedere cosa intenda fare per i problemi del paese.
Purtroppo è filata via talmente in fretta che nessuno ha fatto in tempo a spiegarle che continua a usare la metafora della coperta di Linus del tutto a cazzo.
Augusto Rasori