ROMA – Dopo l’ennesimo caso di stupro ai danni di una minorenne, il Ministero dell’Interno è corso ai ripari. Fondamentali per arrivare alla giusta soluzione, i pareri di migliaia di utenti che hanno commentato il fattaccio sui social network: in particolare, le varie pagine Facebook che spesso si danno da fare per migliorare la nostra società, fra cui “Rivogliamo i nostri Marò”, “Sì ma le Foibe???”, “Quando c’era lui i treni arrivavano sempre in orario”, “Fabrizio Corona libero” e la pagina di “Cotto e mangiato”.
I commenti degli utenti hanno messo in evidenza, senza possibilità di smentita, che gli stupri accadano perché le ragazzine si vestono in modo provocante e osano uscire di casa. Gli studi dell’Università di Wikipedia hanno infatti dimostrato che un violentatore seriale non commette violenza se non viene provocato ma, di fronte a una ragazzina che vuole a tutti i costi imitare i modelli proposti dai media, non riesce a tenersi l’uccello nelle mutande.
In particolar modo, queste povere vittime della provocazione minorile si eccitano molto guardando le veline di Striscia la notizia, Amici, Paris Hilton al Festival di Sanremo e la colonnina di destra sul sito di Repubblica – proprio i modelli che le giovani prendono ad esempio. Tale teoria viene naturalmente rafforzata da un fatto ormai acclarato: è risaputo che i ragazzini e le ragazzine provocano, specialmente quando si trovano da soli con un prete dentro ad un oratorio.
Alla luce di tali insindacabili prove si è arrivati alla soluzione migliore: dopo le ore 22:00 le ragazzine che si troveranno per strada dovranno indossare il burka. Naturalmente, il Ministero ha fatto sapere che questa iniziativa non è assolutamente legata a un eventuale avvicinamento alla religione musulmana, ma a una questione di comodità. Avendo tanti immigrati musulmani sul nostro territorio, infatti, si è pensato di unire l’utile al dilettevole e di farli lavorare alla produzione del tipico vestito salva farfallina.
I burka antistupro, infatti, non saranno come quelli tristi e cupi che si indossano nei paesi in cui il fondamentalismo islamico regna ma potranno anche essere variamente decorati per esempio con le immagini di Hello Kitty o, visto il successo planetario che stanno avendo, con l’effige dei Minions. “La fantasia di chi lo indosserà sarà l’unico limite alle decorazioni” ha dichiarato Angelino Alfano.
In questo modo, le vittime di provocazione minorile potranno tornare a dare le proprie attenzioni violente a chi se le merita davvero e cioè alle donne maggiorenni, alle proprie mogli e alle prostitute professioniste, così come ogni membro del club “Dio-Patria-Famiglia” dovrebbe sempre fare.