Argan (Albero di) – La notizia giunge del tutto inattesa, come il cacio sui maccheroni preparati da un vegano celiaco, ed è destinata a far discutere milioni di persone molto più sensibili di voi per intere ore o forse anche per alcuni giorni, prima di essere del tutto dimenticata entro martedì prossimo, ma nel frattempo a Palo Alto hanno già disboscato 30 ettari di foresta per installare nuovi server in grado gestire il traffico che rischia di essere generato dalle polemiche innescate dagli ambientalisti più radicali.
La decisione di aprire al consumo limitato di carne animale è giunta all’esito dei lavori del Congresso Internazionale dei Vegani, Vegetariani e Fan di Dylan Dog che passavano lì per caso, con deliberazione assunta a maggioranza dei partecipanti.
Il Congresso si è svolto nei pressi di un albero di Argan, vicino ad altri alberi di Argan nella pianura di Sous, in Marocco, per iniziativa del presidente dell’Associazione Internazionale dei Vegani, Vegetariani e Fan di Dyland Dog che passavano lì per caso, il Prof. Arturo Artritico.
“La cultura Veg non è ancora particolarmente radicata nel continente africano – spiega il prof. Artritico – per ragioni ignote, ma probabilmente riconducibili alla tuttora scarsa diffusione di Facebook, che si auspica di poter superare nel giro di pochi mesi. Di qui la decisione di venire in una landa semidesertica del Marocco per spiegare ai pochissimi autoctoni l’importanza del rispetto di ogni vita animale ed insegnare loro la necessità di uno sviluppo sostenibile anche dovendo affrontare qualche piccola rinuncia quotidiana”.
Il catering del Congresso aveva in programma, per i congressisti, un ricco e variegato menu a base di noci di Argan e di mandorle di Argan, il tutto condito con preziosissimo olio di Argan. Purtroppo, però, al momento del sopralluogo, tutti gli alberi di Argan sembravano essere stati totalmente spogliati delle loro drupe da parte di un gruppo di tenaci capre improvvisamente apparse tra le chiome degli alberi di Argan.
“La sopravvivenza di noi tutti era a rischio – racconta il professore catalano Seguace Inérba, considerato fino a pochi giorni fa
un pensatore eretico all’interno del movimento Veg – visto che non era presente alcun negozio o ristorante in grado di soddisfare le nostre esigenze alimentari in maniera adeguatamente certificata. Ad un certo punto, a dire il vero, si è presentata una famiglia berbera di nomadi che ci ha offerto di condividere con noi ortaggi e verdure, che però avevano raccolto a oltre 200 chilometri di distanza, il che contrastava con il precetto fondamentale del Chilometro Zero, alla base della nostra relig… del nostro movimento etico-filosofico. Ho quindi proposto: mangiamoci le capre“.
Il prof. Inérba era già assurto agli onori delle cronache verdi per aver sdoganato, in un’accorata lettera, la liceità dell’ingerimento accidentale di insetti e altri artropodi, dopo i fatti incresciosi di qualche tempo fa, scatenando non poche polemiche all’interno del movimento. Ma quelle dichiarazioni sono ben poca cosa rispetto alla provocazione lanciata all’ultimo Congresso (che sarebbe poi il primo).
“Capisco che le mie posizioni potrebbero apparire inaccettabili – ha proseguito il prof. Inerba durante il suo intervento al Congresso – ma l’equivoco probabilmente nasce da un’erronea interpretazione di un versetto del profeta Soìa [con l’accento sulla “ì”, n.d.r.], nel quale si legge ‘Mangerete solo ciò che nasce dalla terra e cresce sugli alberi’; ora, se ci pensiamo bene, nessuno di noi sa da dove sono venute quelle capre, e potrebbero essere effettivamente spuntate fuori dagli alberi, ma – anche se così non fosse – è fuori dubbio che, per il tempo che se ne stavano lì tra i rami, anche se impercettibilmente, quelle capre sono a tutti gli effetti cresciute… quindi…”.
Nonostante la logica ferrea delle tesi del prof. Inèrba, alcuni degli intervenuti ritenevano che quell’interpretazione fosse capziosa e strumentale e che, in fin dei conti, stravolgesse il vero significato contenuto nel Tofuh, il testo sac… il libro fondamentale del movimento, tant’è vero che nel secondo paragrafo del Sèitan (il secondo libro del Tofuh) è chiaramente spiegato che il versetto del profeta Soìa “non riguarda gli animali. ATTENZIONE: NON MANGIARE GLI ANIMALI CHE ACCIDENTALMENTE SI TROVINO SUGLI ALBERI. IL PROFETA SOÌA PARLAVA DEI FRUTTI. NO ANIMALI. NON MANGIARE ANIMALI. stop”.
Quando si è arrivati alla conta dei voti, in ogni caso, sotto lo sguardo sbigottito di alcuni degli astanti, ha prevalso la mozione del Prof. Inerba. “Hanno inciso i voti dei Fan di Dylan Dog che passavano lì per caso – ha chiosato lo sconfitto Prof. Artritico – che comunque erano molti più di tutti gli altri”.
Le implicazioni di questa storica decisione avranno ricadute ben più ampie rispetto al contesto in cui è stata assunta. Infatti, l’interpretazione proposta dal Prof. Argan apre al consumo di gran parte dei volatili (uccelli, ma anche pipistrelli) e, a dirla tutta, anche di leoni, ghepardi, gatti e altri felini vari, nonché di un gran numero di primati, tra cui Tarzan.
La nuova corrente maggioritaria si è però prontamente divisa in diverse scuole di pensiero: secondo alcuni è lecito mangiare animali che stanno sugli alberi, ma solo se cadono spontaneamente; secondo altri è lecito mangiarli anche cagionandone la caduta, ma a patto che siano crudi.
I Fan di Dylan Dog che passavano lì per caso, invece, hanno preferito cuocerli arrosto.
Francesco Conte (da un’idea di Veronica Santangelo)