“Le nostre 172 mila tonnellate di monossido di carbonio sono preparate senza olio di palma”. Con questa dichiarazione il gruppo dirigente dell’Ilva ha cercato di tranquillizzare i cittadini di Taranto. Un team di tecnici ed esperti interni all’azienda ha infatti diffuso un documento che potrebbe far tirare un sospiro di sollievo a tutti gli abitanti, dai 25.000 con problemi cardiovascolari e respiratori, alle centinaia di bambini leucemici, dai malati terminali ai 637 morti da PM10, fino ai semplici cittadini in attesa di ammalarsi.
Lo studio è stato diretto dal Professor Abramo Pecunia, chimico e virologo assunto all’Ilva nel 2012, proprio a seguito dell’inchiesta sulle emissioni nello stabilimento di Taranto. Dopo 4 anni di lavoro, Pecunia e il suo staff ha rilasciato una serie di dati molto rassicuranti. Nei 172.123.800 kg di monossido di carbonio e nei 8.606.106.000 kg di biossido di carbonio non è stata riscontrata la pur minima traccia di olio di palma. Inoltre i 4.159.300 kg di polveri e gli 11.343.200 kg di anidride solforosa sono stati certificati come totalmente privi di glutine. Notizia particolarmente lieta per tutti i celiaci, specie quelli con metastasi tumorali.
Anche sul versante dell’apporto energetico ci sono buone notizie: lo zinco, il piombo, il rame e il nichel prodotti dall’azienda sono risultati particolarmente ipocalorici, dati che concordano con la tendenza al dimagrimento di molti pazienti dell’ospedale SS. Annunziata di Taranto. L’arsenico, il cromo e il mercurio sono di origine esclusivamente vegetale, e il cloro aiuta a ritrovare la regolarità intestinale. Infine l’acido cloridrico non si attacca al lavoro del dentista.
Sebbene tutti i dati raccolti necessitino di ulteriori approfondimenti, il CdA dell’Ilva ha dichiarato grande soddisfazione per i risultati e lo stesso Professor Abramo Pecunia si è rivolto direttamente ai cittadini, assicurando loro che non ci sono pericoli imminenti e lanciando un piccolo vademecum per la salute: “Fate regolarmente sport, mangiate molte verdure, smettete di fumare e respirate a pieni polmoni davanti alle nostre ciminiere”
Gianni Zoccheddu