PIRELLO (NE) – A più di due mesi dalle elezioni, la situazione italiana è ancora imbrigliata in accordi politici irrisolti. Sono durate più del previsto, infatti, le consultazioni tra le forze del governo nascente: il Movimento 5 Stelle e la Lega di Salvini si sono confrontati su tutto, compresi punti difficili come l’ultimo film di Sorrentino.
Il tavolo, con Di Maio da una parte e Salvini dall’altra, era pieno di fogli, penne, tre computer, due assorbenti, un lubrificante e Rocco Casalino. Si sono susseguite le smentite e le conferme, i minuti diventavano ore, le ore diventavano giorni, i giorni diventavano eternità quanto la visione di un videoclip di Young Signorino. Tutto tempo concesso da Mattarella che intanto ha ripreso a dire alcune bestemmie di quando era giovane.
Si vociferava, comunque, la fatidica intesa e il raggiungimento dell’accordo. C’era chi pensava di far decidere gli astronomi consultando Paolo Fox, chi di giocarsela a dadi su alcuni punti, chi suggeriva di trovare le copertura per il programma di governo nel caveau di una banca. Ma alla fine sembra arrivato il tanto agognato accordo tra le due parti politiche.
I leader di Movimento 5 Stelle e Lega Nord hanno, infatti, messo nero su bianco quella che non è soltanto una bozza, ma un vero impegno programmatico destinato a coprire almeno i prossimi dodici mesi. L’accordo prevede una distribuzione equa degli oneri e dei doveri: a Luigi Di Maio è toccata l’organizzazione del prossimo cenone di Natale mentre per Salvini si sono spalancate le porte del pranzo di Pasqua.
Purtroppo, per quel che concerne il cenone natalizio, non è ancora chiara la lista dei sottosegretari deputati alla scelta del menù. Si sta pensando di chiedere il parere del popolo del web, con la piattaforma “Rousseau Zafferano”. Salvini, dal canto suo, ha messo a disposizione la sua casa in campagna con tutti i servigi offerti da una certa Elisa Isoardi, storica collaboratrice domestica fidata, che per l’occasione presenterà, cucinerà, stirerà e laverà, e che, a differenza della colf del Presidente della Camera Roberto Fico, sembra essere pagata lautamente e degnamente con denaro pubblico.
In molti si stanno chiedendo, però, quali siano gli accordi su temi come l’economia (ognuno porta vino e cibo oppure si fa a quote?) o il rapporto con l’Europa (è invitata a partecipare oppure rimane esclusa dalle celebrazioni?).
Ulteriori dettagli dovrebbero arrivare nei prossimi giorni: mancherebbe il nome del premier ma crediamo che, a questo punto, sia un particolare trascurabile. A meno che non porti del vino buono.
Mattia F. Pappalardo e Nicolò Premoli