“I migranti che arrivano in Italia dovrebbero adeguarsi alla nostra cultura e non violentare, picchiare o uccidere le donne prima di averle sposate, o di averle almeno frequentate regolarmente“. Con queste parole il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha aperto il suo discorso in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.
Forte dei dati statistici forniti dall’Istat, (i quali indicano che l’82% degli stupri nei confronti di donne italiane sono compiuti da italiani e il 60% dei femminicidi è stato commesso da mariti, fidanzati, partner o ex) l’esponente della Lega ha insistito sulla necessità da parte di tutti di rispettare le nostre tradizioni: “Siamo un grande Paese con una storia millenaria di sopraffazione nei confronti delle donne, basti pensare che abbiamo resistito al suffragio universale fino al 1946. Ora i nostri valori cristiani sono messi a rischio da stranieri che pretendono di picchiare le donne senza aver prima promesso davanti a Dio di onorarle e rispettarle“.
Il ministro ha comunque precisato che il suo non vuole essere un discorso xenofobo o razzista e ha elogiato lo sforzo che molti migranti compiono verso l’integrazione, sottolineando i punti di contatto tra le diverse culture: “Alcuni musulmani hanno cura delle donne costringendole a portare il velo e onorando la sacralità del matrimonio proprio come noi onoriamo la sacralità dei voti delle suore. E il modo in cui le preservano dai rischi dell’emancipazione, impedendo loro di lavorare, o almeno di gestire il proprio reddito -conclude visibilmente commosso – ricorda i periodi più felici del nostro Paese, oggi purtroppo in declino“.
Gianni Zoccheddu