Donsuino (PR) – “Una storia d’amore voluta da Gesù”: così i giovani Madreteresa Infante e Diletto Del Prete raccontano la loro relazione, nata in un gruppo di ex minori abusati e coronata oggi dalle nozze celebrate nella chiesetta del Divino Amor Bambino dal sacerdote che ha sparso il seme del loro incontro.
Diletto ha tre anni quando conosce padre Sereno Toccafondi, e tre e mezzo quando il prete conosce lui in senso biblico. Per tutta l’infanzia e parte dell’adolescenza avrà il sacerdote alle sue spalle, pronto ad impartirgli affettuosi insegnamenti e guidarlo in scoperte ed esperienze, sempre senza risparmiargli la verga, come insegna la Bibbia (Proverbi, 13:24). Poi, improvvisamente, don Toccafondi viene trasferito alla parrocchia di Santa Maria dei Campi, a ben 9 km di distanza – una deportazione avvertita come una profonda ingiustizia, a causa della quale il pio sacerdote si avvicina brevemente al movimento Family International, che in passato aveva conosciuto come Bambini di Dio: “Un equivoco”, lo definirà nella sua autobiografia “Aspetto la prima pietra”, scritta per difendersi da oscure accuse a proposito di bambini, ecstasy, rosari Ben Wa e manette in peluche fuxia, oltre che per far fronte a certe spese legali. Nei diciotto mesi a Santa Maria dei Campi, comunque, padre Toccafondi riesce a farsi apprezzare ed amare dai parrocchiani, specie dai più giovani, come la piccola Madreteresa, un candido angioletto undicenne che diventa subito la sua beniamina. La bambina ricambia il trasporto del suo maestro spirituale, ed è solo per l’insistenza demoniaca del padre, sostenuto da insegnanti, assistenti sociali, psicologi, avvocati e giudici, che testimonia di attenzioni inappropriate e finisce nel gruppo di sostegno per vittime di pedofilia.
È lì che conosce Diletto, come lei trascinato in uno scandalo montato ad arte per screditare la Chiesa: i due ragazzini scoprono di aver avuto un maestro comune e di soffrire, avendo ormai rispettivamente 15 e 13 anni, del disinteresse dei sacerdoti. Si mettono quindi in contatto con don Toccafondi, nel frattempo ingiustamente esiliato addirittura a 23 km di distanza, a dirigere una casa-famiglia, e l’antica amicizia rifiorisce. I due adolescenti, sotto l’amorevole guida del sacerdote che tanto nel profondo li ha segnati, riescono a scagionarlo da ogni accusa, mostrando alle autorità religiose e civili quanto il sant’uomo, lungi dall’essere attratto dai loro corpi pienamente sviluppati ne sia addirittura respinto: il prete ritorna quindi a Donsuino, dove riprende a occuparsi dei più piccini e dove assiste commosso alla nascita di un amore tra i suoi pupilli di un tempo.
Oggi, il lieto fine: i due giovani sono stati uniti in matrimonio dal prete che li ha fatti conoscere, li ha seguiti nella loro crescita, li ha stimolati, incuriositi, istruiti. Ora, al loro amore manca solo un bambino: e don Toccafondi, che si è occupato anche del corso prematrimoniale, è certo che dopo alcune precisazioni presto avrà un nuovo tenero parrocchiano da battezzare e del quale prendersi cura proprio come ha fatto coi suoi genitori quando erano piccoli, ma proprio piccoli.
Rosaria Libera Greco